Incipit de “Il figlio perduto”
Viveva in Berna, verso la metà del decimosettimo secolo, una rispettabile signora, Elena Amthor, vedova di un ricco e cospicuo borghese, membro del Consiglio; era rimasta sola con due figli, sebbene ancora nel fiore degli anni e della bellezza, alle più vantaggiose e onorevoli proposte che le vennero fatte di contrarre un secondo matrimonio non dette ascolto, dichiarando sempre che non aveva oramai altro scopo sulla terra se non quello di tirar su i figliuoli per farne delle persone educate e dabbene.
Viveva in Berna, verso la metà del decimosettimo secolo, una rispettabile signora, Elena Amthor, vedova di un ricco e cospicuo borghese, membro del Consiglio; era rimasta sola con due figli, sebbene ancora nel fiore degli anni e della bellezza, alle più vantaggiose e onorevoli proposte che le vennero fatte di contrarre un secondo matrimonio non dette ascolto, dichiarando sempre che non aveva oramai altro scopo sulla terra se non quello di tirar su i figliuoli per farne delle persone educate e dabbene.
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