Incipit di “I soldati di Carlo XII”
Dall’attico del Castello reale, dove il comandante dei pompieri teneva uno spaccio di acquavite e di birra, fu spinto giù per le scale un lungo e smilzo consumatore. Dietro gli buttarono la sua mezzina di stagno, vuota, che gli rotolò tra gli stivali. Portava calze di lana rattoppate e sudice e una sciarpa serrata fin sopra la bocca e sulle guance non rase, mentre teneva ancora le mani ficcate nelle tasche della giubba.
Dall’attico del Castello reale, dove il comandante dei pompieri teneva uno spaccio di acquavite e di birra, fu spinto giù per le scale un lungo e smilzo consumatore. Dietro gli buttarono la sua mezzina di stagno, vuota, che gli rotolò tra gli stivali. Portava calze di lana rattoppate e sudice e una sciarpa serrata fin sopra la bocca e sulle guance non rase, mentre teneva ancora le mani ficcate nelle tasche della giubba.
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