Incipit de “L’evoluzione creatrice”
La storia dell’evoluzione della vita, per quanto ancora incompleta, ci lascia già intravedere che l’intelligenza si è formata, in virtù di un progresso ininterrotto, lungo una via che sale, attraverso la serie dei Vertebrati, sino all’uomo. Essa ci mostra nella facoltà di intendere un annesso delle facoltà di agire, un adattamento sempre più preciso, sempre più plastico e complesso della coscienza degli esseri viventi alle condizioni di esistenza a essi fatte. Da questo dovrebbe conseguire che la nostra intelligenza, nel senso stretto della parola, è destinata ad assicurare la perfetta inserzione del nostro corpo nel suo ambiente, a rappresentarsi i rapporti reciproci delle cose esterne: in breve, a pensare la materia.
La storia dell’evoluzione della vita, per quanto ancora incompleta, ci lascia già intravedere che l’intelligenza si è formata, in virtù di un progresso ininterrotto, lungo una via che sale, attraverso la serie dei Vertebrati, sino all’uomo. Essa ci mostra nella facoltà di intendere un annesso delle facoltà di agire, un adattamento sempre più preciso, sempre più plastico e complesso della coscienza degli esseri viventi alle condizioni di esistenza a essi fatte. Da questo dovrebbe conseguire che la nostra intelligenza, nel senso stretto della parola, è destinata ad assicurare la perfetta inserzione del nostro corpo nel suo ambiente, a rappresentarsi i rapporti reciproci delle cose esterne: in breve, a pensare la materia.
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