Tratto da “Narratrice del mondo”
La Terra
Bimbo indio, se sei stanco,
sulla Terra tu ti stendi,
e così, se sei allegro,
figlio mio, gioca con lei…
La terra coll’indio tamburo,
cose splendide fa udire:
il fuoco che sale e che scende
cercando il cielo, e non ha pace.
Gira e gira, si odono i fiumi
In cascate innumerevoli.
Si senton muggire le bestie;
si sente l’ascia mangiare la selva.
Telai indiani suonare si sentono;
trebbie si sentono, feste si odono.
Dove l’indio lo sta chiamando,
il tamburo gli risponde
e suona vicino e suona lontano,
come chi fugge e ritorna…
Tutto piglia, tutto carica
della Terra il santo dorso:
ciò che cammina e ciò che dorme,
ciò che scherza e ciò che soffre;
porta vivi e porta morti
la Terra con l’indio tamburo.
Quando io muoia, figlio, non piangere;
petto a petto, poggiati a lei;
e se trattieni il respiro,
come se tutto o nulla tu fossi,
tu sentirai salire il suo braccio
che mi teneva e che mi avvince
e la madre che era infranta
tu la vedrai tornare intera.
La Terra
Bimbo indio, se sei stanco,
sulla Terra tu ti stendi,
e così, se sei allegro,
figlio mio, gioca con lei…
La terra coll’indio tamburo,
cose splendide fa udire:
il fuoco che sale e che scende
cercando il cielo, e non ha pace.
Gira e gira, si odono i fiumi
In cascate innumerevoli.
Si senton muggire le bestie;
si sente l’ascia mangiare la selva.
Telai indiani suonare si sentono;
trebbie si sentono, feste si odono.
Dove l’indio lo sta chiamando,
il tamburo gli risponde
e suona vicino e suona lontano,
come chi fugge e ritorna…
Tutto piglia, tutto carica
della Terra il santo dorso:
ciò che cammina e ciò che dorme,
ciò che scherza e ciò che soffre;
porta vivi e porta morti
la Terra con l’indio tamburo.
Quando io muoia, figlio, non piangere;
petto a petto, poggiati a lei;
e se trattieni il respiro,
come se tutto o nulla tu fossi,
tu sentirai salire il suo braccio
che mi teneva e che mi avvince
e la madre che era infranta
tu la vedrai tornare intera.
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