Incipit di “L’animale d’allevamento”
Mio fratello e io rimestavamo con pezzi di legno la superficie morbida, odorante di grasso e di cenere del forno crematorio provvisorio, costituito da una buca poco profonda scavata nel sottobosco del fondovalle. Il tramonto e la nebbia – una nebbia fredda come l’acqua di fonte che sgorgava nel bosco – avevano già avvolto il fondovalle, e sul piccolo villaggio che noi abitavamo, raccolto intorno alla strada sassosa sul lato della montagna rivolto verso la valle, calava una luce violetta. Io raddrizzai la schiena curva e distesi l’intera cavità orale in uno sbadiglio privo di forza. Anche mio fratello si alzò facendo un piccolo sbadiglio e mi sorrise.
Mio fratello e io rimestavamo con pezzi di legno la superficie morbida, odorante di grasso e di cenere del forno crematorio provvisorio, costituito da una buca poco profonda scavata nel sottobosco del fondovalle. Il tramonto e la nebbia – una nebbia fredda come l’acqua di fonte che sgorgava nel bosco – avevano già avvolto il fondovalle, e sul piccolo villaggio che noi abitavamo, raccolto intorno alla strada sassosa sul lato della montagna rivolto verso la valle, calava una luce violetta. Io raddrizzai la schiena curva e distesi l’intera cavità orale in uno sbadiglio privo di forza. Anche mio fratello si alzò facendo un piccolo sbadiglio e mi sorrise.
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