1969 – Samuel Beckett – Irlanda
Incipit di “Molloy”
Sono nella stanza di mia madre. Sono proprio io a viverci adesso. Non so come ci sono arrivato. Forse in un’ambulanza, certamente un mezzo qualsiasi. Mi hanno aiutato. Da solo non ci sarei arrivato. Quell’uomo che viene ogni settimana, forse son qua proprio per merito suo. Lui dice di no. Mi dà un po’ di soldi e si porta via i fogli. Tanti fogli, tanti soldi. Sì, adesso lavoro, un po’ come una volta, soltanto che non so più lavorare. Ciò non ha importanza, sembra. Quanto a me ora vorrei parlare delle cose che mi restano, congedarmi, finir di morire.
Incipit di “Molloy”
Sono nella stanza di mia madre. Sono proprio io a viverci adesso. Non so come ci sono arrivato. Forse in un’ambulanza, certamente un mezzo qualsiasi. Mi hanno aiutato. Da solo non ci sarei arrivato. Quell’uomo che viene ogni settimana, forse son qua proprio per merito suo. Lui dice di no. Mi dà un po’ di soldi e si porta via i fogli. Tanti fogli, tanti soldi. Sì, adesso lavoro, un po’ come una volta, soltanto che non so più lavorare. Ciò non ha importanza, sembra. Quanto a me ora vorrei parlare delle cose che mi restano, congedarmi, finir di morire.
Nessun commento:
Posta un commento