Tratto da “Sogni di rose e di fuoco”
Ritratto di un personaggio secondario nato nel 1592
Daniel dromi, che era assessore e che a volte veniva chiamato consigliere, conseiller, del baglivo, cioè del governatore del distretto e del più alto funzionario civile della città, il signor de Cerisay, pronunciò una volta alcune parole che non sono le più sciocche che siano passate alla storia. Le parole, sui cui ritornerò in seguito, consistono in una critica severa e ardita, date le circostanze, al modo di trattare la lingua latina da parte di un potere oscuro. Molto si rise, e a ragione, sull’espressione adoperata da Drouin in quell’occasione – era il 24 novembre 1632 e l’eco della sua osservazione spiritosa ed amara è giunta fino a noi attraverso i documenti.
Ritratto di un personaggio secondario nato nel 1592
Daniel dromi, che era assessore e che a volte veniva chiamato consigliere, conseiller, del baglivo, cioè del governatore del distretto e del più alto funzionario civile della città, il signor de Cerisay, pronunciò una volta alcune parole che non sono le più sciocche che siano passate alla storia. Le parole, sui cui ritornerò in seguito, consistono in una critica severa e ardita, date le circostanze, al modo di trattare la lingua latina da parte di un potere oscuro. Molto si rise, e a ragione, sull’espressione adoperata da Drouin in quell’occasione – era il 24 novembre 1632 e l’eco della sua osservazione spiritosa ed amara è giunta fino a noi attraverso i documenti.
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