Incipit de “L’esploratore”
- Signorina, c’è un uomo che chiede di suo zio – disse Rosa.
e rimase lì ansante.
- Che uomo? – chiese la giovane impegnata in quel momento da un ricamo complicato, che la costringeva, per vedere meglio, a tenere il telaino alzato verso la luce. – O è forse un signore?
- Io non lo so – rispose la domestica. – È una specie di forestiero.
Non si sa cosa avesse reso quella donna così opprimente. Le sue grosse poppe si muovevano monotone mentre parlava, o, se stava quieta, il peso dei suoi silenzi grava sugli estranei. Se le persone più sensibili tra quelle che serviva, o alle quali si rivolgeva, si astenevano dal guardarla, era perché il suo modo di fare sembrava un’accusa alla coscienza; ma forse era solo, più semplicemente, perché erano imbarazzate dal suo labbro leporino.
- Signorina, c’è un uomo che chiede di suo zio – disse Rosa.
e rimase lì ansante.
- Che uomo? – chiese la giovane impegnata in quel momento da un ricamo complicato, che la costringeva, per vedere meglio, a tenere il telaino alzato verso la luce. – O è forse un signore?
- Io non lo so – rispose la domestica. – È una specie di forestiero.
Non si sa cosa avesse reso quella donna così opprimente. Le sue grosse poppe si muovevano monotone mentre parlava, o, se stava quieta, il peso dei suoi silenzi grava sugli estranei. Se le persone più sensibili tra quelle che serviva, o alle quali si rivolgeva, si astenevano dal guardarla, era perché il suo modo di fare sembrava un’accusa alla coscienza; ma forse era solo, più semplicemente, perché erano imbarazzate dal suo labbro leporino.
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